08. La Duerocche

Giunta alla 43esima edizione, ormai, la 2 rocche è diventata un passaggio obbligato per chi fa questo sport. Non solo per l’affluenza, 6000 persone, non solo per i percorsi, di  6/12/21 e 48 km, ma sopratutto perché si svolge sulle nostre colline. Le conosciamo bene, è da mesi che ci alleniamo li.

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Sono le 6:15 quando arriviamo, il clima è giusto, non fa ne caldo ne freddo. Per chi corre tante ore, il caldo dopo un  po’ sfianca. Ritiriato il pettorale e cambiati siamo pronti. Alla partenza siamo in 300. 300 temerari per la 48km. Alle 7:00 lo starter fa partire la gara. Già dai primi km Stefano sente le gambe buone, si sente in forma sta bene. Alex invece accusa gli ultimi lavori fatti e non si sente al 100%. Cristian non parla molto, ha le gambe distrutte. L’ultimo allenamento nella sua montagna preferita, il Tomatico, ha lasciato davvero il segno.

 

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Dopo pochi km di asfalto entriamo nel bosco, conosciamo bene i percorsi, a tratti anche tutte le curve e perfino gli ostacoli.
Fare una gara pero è diverso dagli allenamenti in tre. A volte dividere la fatica ti fa spingere più del dovuto, ed è quello che succede a Stefano. Dopo 45 minuti passiamo la villa di Maser, Cristian è il primo dei tre, segue Stefano e poi Alex. Tra i tre non più di 5 minuti
Il percorso ci porta da prima in zona Asolo per poi scendere per un tratto in piana, e poi risalire nuovamente ad Asolo. È il giro di boa, importante questo punto. Perché da qui in poi la gara sarà per tutti e tre durissima.

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L’organizzazione ha disegnato un percorso che si snoda tra colle San Giorgio, col del Spin, bosco del Fagarè,  e la penultima salita, le Trincee. I posti sono stupendi, e da Asolo in poi i percorsi si uniscono uno dopo l’altro. A tratti diventa difficile passare tutta la gente. Sono davvero tanti. Ci caricano, perché sanno che facciamo parte della gara lunga, si spostano e ci incitano. Per fortuna, perché con ormai 3:30 di sali e scendi nelle gambe, inizia ad essere dura resistere.

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E’ a circa il trentacinquesimo chilometro che a Stefano si spegne la luce, accade in poco tempo, cerca di resistere, e a dargli forza arriva un inaspettato incoraggiamento da dietro, è Cristian in gran rimonta. Davvero bello ritrovarsi a poco dall’arrivo, giusto il tempo di un saluto e passa, sembra aver superato le pessime sensazioni della partenza. Arriviamo all’incirca in 4:30 ore alla rocca di Cornuda. Alex ha gestito la gara perfettamente. Si è dosato ed è nei tempi prestabiliti. Inizia la discesa, che sa essere l’ultima, con passo deciso. Avviene un altro sorpasso importante. Ora Cristian si trova davanti, segue Alex e poco dietro Stefano. L’importante è arrivare ora come ora.

L’arrivo di una gara del genere è qualcosa che se non si prova rimane difficile da spiegare. Arriva un mix di stanchezza, soddisfazione e felicità. E’ stato bello vedere che ci hanno aspettato in tanti, ci hanno supportato e incitato. La concentrazione in breve lascia spazio all’emozione di un momento che vale 5 ore di gara. I nostri primi 48 delle due rocche.

 

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