Settembre porta via l’estate, ci carica di quella splendida malinconia che solo l’autunno sa dare e porta con se anche i conti da fare con quello fatto fin’ora. Ormai esattamente a metà progetto è il momento di voltarsi e guardare come procede.
Ci siamo ritrovati dopo le vacanze per la consueta riunione pre gara, questa volta pero è stato diverso. Di solito le riunioni avevano un fine pratico, si scriveva l’articolo del post, si organizzavano allenamenti e uscite oppure si montava il documentario. Questa volta invece sembravamo compagni di classe che devono ritrovarsi, nel senso più profondo del termine.
Ultimamente ognuno di noi per un motivo o per l’altro si è distanziato dagli altri. Vedete, quando abbiamo iniziato questo progetto potevamo aspettarci di soffrire e faticare molto, di abbattere i nostri limiti e capire quanto in la potevamo spingerci, del resto non avremmo cominciato se in fondo in fondo un po’ non fossimo stati consapevoli dei nostri mezzi.
Tutto potevamo valutare sul piano fisico, e credeteci, fin qui è stata davvero dura. Una cosa peró non poteva essere considerata. Non potevamo sapere che questa esperienza, questo viaggio, ci avrebbe cambiato più profondamente di quanto pensavamo.
Finalmente ci siamo seduti e guardandoci negli occhi abbiamo cercato di capire, cosa stava succedendo? come procedeva?
Già la corsa di per se diventa un viaggio, una splendida metafora di vita, la corsa estrema, in mezzo alla natura amplifica tutto ciò, ti porta inevitabilmente a ristabilire il peso della quotidianità. Ci si accorge che siamo circondati da una superficialità talvolta ingestibile. Correndo invece ci si spoglia, perché è inevitabile, ci si mostra a se stessi per quello che si è, si diventa più autonomi nel pensiero e meno influenzati dai giudizi degli altri.
Tutto questo noi non lo potevamo sapere, e ci abbiamo fatto i conti. Ognuno di noi si è un po’ isolato dagli altri, pur percorrendo la stessa strada.
Poi, senza tanti giri di paole, quest’ultima riunione è stata la più bella, pur non avendo fatto niente di pratico. Abbiamo ristabilito gli equilibri, capito le nostre reali motivazioni, ci siamo conosciuti più nel profondo, più nudi e crudi.
Per questo motivo questo post è indirizzato “ai futuri noi”, Alex, Cristian e Stefano che tra 10 anni, più maturi e consapevoli rileggendo l’articolo con un sorriso malinconico, come questo settembre, e una lacrimuccia, potranno rivivere questo periodo… In fondo documentare serve anche a questo……
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