Questa di oggi non è la storia di fatiche inenarrabili, di crisi insuperabili, ritiri o viaggi metafisici tra i monti. Quella di oggi è la storia di una gara che finalmente siamo riusciti ad interpretare al meglio, senza sottrarci ai momenti duri, sia chiaro, ma che con estrema lucidità abbiamo gestito. Quella di oggi è la storia della gara perfetta.
Omegna 16/10/2015. Questa trasferta parte con alcuni dubbi, sopratutto per Christian e Stefano che, reduci da un ritiro pesante all’ultima gara, non possono sbagliare il tiro. Più sereno invece Alex, per lui “solo” l’obbligo di arrivare entro il tempo limite, l’ultima fatica della stagione e poi il meritato riposo.
La notte la passiamo in palestra, altri 200 atleti sono assieme a noi. Certa gente è organizzata da far paura, addirittura con il fornello da campeggio per far colazione la mattina, noi invece abbiamo Christian che con la sua stuoia da 5mm non si procura di certo l’invidia di nessuno. Quasi come dormire sull’asfalto.
Alla partenza solita trafila. Ritrovo atleti, controllo materiale, molto meticoloso questa volta. Stefano per la prima volta sfoggia tutti gli elementi obbligatori più altri gadget, Christian ed Alex quasi non ci credono. Ai nastri di partenza incontriamo due giovani che si trovavano lì per caso, stavano rincasando dopo una serata piuttosto alcolica e dopo aver visto tutta quella gente hanno deciso di fermarsi, inevitabile qualche risata assieme a loro, sopratutto dopo il sincerissimo coro “DA TREVISO FINO AL MONVISO!!!” del resto fino a qualche tempo fa saremmo potuti essere decisamente nella stessa situazione.
Sono le 5:00 e si parte. Da subito si fa tosta, dislivelli importanti accompagnano le prime due ore in notturna, per condurci fino al monte Mazzocone da dove scorgiamo l’alba che ci regala una vista mozzafiato, Alex si lascia prendere dall’emozione, quei posti gli ricordano Machu Picchu, dice.
Ci siamo messi in testa di non tirare, almeno fino al sessantesimo chilometro. Questo è piuttosto difficile perchè con l’aiuto della luce del giorno e i sentieri stupendi viene proprio voglia di spingere, è in questo momento che Alex si lascia andare ad un istante di sincerità, ha le gambe che stanno bene, dice, e vuole attaccare al sessantesimo, dice, si lo dice e basta per ora.Fantastico lo scollinamento al monte Croce, al chilometro 25, incontriamo la neve, la prima della stagione, fa freddo e tira vento, ma rimaniamo sempre piuttosto lucidi.
A metà gara l’organizzazione ha messo a disposizione un “campo vita” dove ci si può fermare, ristorare e cambiare abbigliamento e scarpe. Stefano ha deciso di seguire scrupolosamente i consigli di Fabio, mettere crema ai piedi per le vesciche, è motivato e ci da dentro, sopratutto con la crema. Sono più di nove ore che corriamo, e ci arriviamo tutti e tre con dieci minuti di differenza. La prima parte della gara è sicuramente la più dura, contiene circa 2/3 del dislivello totale. La seconda parte invece più corribile, anche se a dire il vero dopo tutte quelle ore di corsa le gambe iniziano a farsi sentire pesanti. Non è un problema però perchè l’aver tenuto a freno l’esuberanza nei primi chilometri ci fa affrontare questa parte in modo più lucido e forse anche più rilassato.
La gara procede sempre meglio, incredibilmente accusiamo pochissimo le ore di corsa, dove c’è da spingere si spinge un pò di più. Arriviamo al sessantesimo, è un ristoro ad indicarlo. Da questo punto in poi sono solo due le salite che possono dar fastidio, lo sappiamo perchè conosciamo molto bene il percorso sulla carta. Abbiamo anche l’entusiasmo e la consapevolezza di essere in forma, lucidi e di essere in rimonta. Tutto perfetto, anche per Alex che come annunciato prima sferra l’attacco. L’attacco più corto della storia. Dopo meno di 3 km ritorna in gruppo, affermando di aver sbagliato strada.
Le ultime due salite si fanno sentire, ma come detto le passiamo piuttosto bene, complice sicuramente il paesaggio fantastico, ma sopratutto grazie anche all’interpretazione che finalmente siamo riusciti a dare a gare del genere.
Ci è servito quasi un anno, molte batoste e sopratutto tante crisi, ma finalmente ci siamo. Siamo abbastanza sicuri dei nostri mezzi sulla distanza, consapevoli che basta poco per non farcela, ma che se si usa bene la testa, si rimane umili e sopratutto si è consapevoli dei proprio limiti si riesce.
Ad oggi Alex ha totalizzato i punti che servono, per Stefano e Christian invece un’altra gara da portare a casa e speriamo che la prossima volta sia esattamente come questa, anzi meglio, perchè sarà l’ultima e finalmente tutti e tre potremmo festeggiare.
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